Sempre lì, lì nel mezzo, finché ce n’hai stai lì stai lì....La metafora della vita rapportata al calcio (o viceversa fate voi…).
Ci sono tanti ruoli nel gioco del pallone: alcuni da protagonista, altri da semplice comprimario (quelli che nel ciclismo vengono chiamati gregari) o da uomo spogliatoio (più simili ad un magazziniere che ad un vero e proprio giocatore di movimento). Il mediano è chi non ha i piedi buoni – dice Ligabue – eppure senza di lui una squadra non sarebbe tale: può vincere una partita ma non il campionato…
Personalmente sono troppo piccolo per ricordare Oriali e non ho nemmeno i polmoni per recuperare palloni ed aiutare la squadra. La mia “carriera calcistica” si è chiusa molto presto con un misero rigore – per fortuna segnato – in un torneo giovanile vicino casa, e con sporadiche apparizioni fra amici (tra crampi e dolori mai chiariti…). In campo non ho mai avuto un ruolo e nemmeno un’idea di quella che potesse essere la zona dove avrei fatto meno danni (eppure di calcio in tanti mi dicono che ne capisco!). Secondo i miei amici come terzino destro non sono male; io ho il mio perché: solo per ridurre i guai e stancarmi prima… Però la metafora del mediano nella mia vita me la sono pian piano portata dentro…
Già, di palloni nella vita se ne possono recuperare tanti con coraggio ed abnegazione; mollare spesso ma arrendersi mai: magari allentare la presa, sbatterci la testa e poi ripartire…con l’aiuto di chi ti conosce, con la forza che ti può trasmettere un fratello, un amico di vecchia data o uno sconosciuto compagno di un viaggio in treno; con il coraggio che solo quando devi sopravvivere in mezzo alla jungla puoi trovare.
L’essere umano i problemi se li crea: anche un esame universitario o una storia finita male possono diventare muri invalicabili; per questo nel tempo ho imparato a non giudicare ma ad ascoltare. Sì, perché la parola è un’arma spaventosa, ma solo se si ha la pazienza di ascoltare quello che ti dicono e la forza di parlare di cosa non va si possono superare le difficoltà!
Non sono psicologo e mai vorrò farlo, ma tanto di quello che accade dipende da noi…
Il mediano in mezzo al campo picchia duro, lotta, prende cartellini gialli e rossi in quantità. Si incazza, urla, litiga ma poi accetta squalifiche e punizioni. Ma appena può si ributta nella mischia e ricomincia...e la gamba indietro non la tira mai! Bisogna avere il cuore di fare lo stesso per se stessi, portando avanti le proprie ragioni ma avendo anche la lucidità di valutare dall’angolo opposto.
Non è semplice, ci vuole coraggio, autocritica e tanta forza! Di Oriali e Gattuso ce ne sono pochi ma tutti abbiamo la possibilità di conquistare una piccola coppa di autostima! Ci vuole forza ed io auguro a chiunque di riuscire a tenere botta (Ligabue docet…).
Dal mio punto di vista, HO ANCORA LA FORZA…
_Trap85
Senza parole.....magnifico!!
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