martedì 3 luglio 2012

AZZURRI MEGLIO DI GARIBALDI

Forse quella di cui facciamo parte oggi è l'Italia, che più di qualsiasi altro periodo della sua tanto travagliata storia, ha smarrito la sua identità nazionale che l'ha contraddistinta nel corso degli anni.
 
Sarà colpa della crisi, sarà colpa dai falsi miti di un Italia migliore se divisa, creati da alcune correnti politiche nordiche, fatto sta che questo Paese sta imboccando la via del non ritorno.
Questo tipo di malcontento si percepiva sin dai tempi della Rivoluzione Industriale quando il Nord cominciava a svilupparsi ed il Sud arrancava come vero e propio fanalino di coda.


Oggi quel malcontento però si trasforma in una vera e propria politica di distaccamento con l'intento di creare "l'Italia lavoratrice": la PADANIA (il povero Garibaldi si starà sicuramente rivoltando nella tomba).
Ma in questo periodo di caos totale ecco che arriva il 10 Giugno, giorno dell'esordio della nazionale di Calcio a Euro 2012,

Da quel giorno per quasi un mese l'Italia si riprende il diritto di essere chiamata NAZIONE, PAESE, STATO. Merito di uno sport molto sentito, il calcio, che nonostante sia sempre al centro di continui scandali non riusciamo e non vogliamo toglierci dal cuore e dalla mente.

In questa occasione penso che sarebbe stato più appropriato per i nostri azzurri che le divise fossero stati dei calzoni blu con una giubba rossa, e magari con un cappello anch'esso rigorosamente rosso.
I nostri azzurri combattivi come i garibaldini, una volta caduti contro la Russia e criticati pesantemente sono stati capaci di rialzarsi e disputare un Europeo a grandi livelli, passando il girone, umiliando gli inglesi con la loro stessa arma (il cucchiano da thè), bastonando per l'ennesima volta gli eterni sconfitti tedeschi, e arrivando in finale al cospetto di una Spagna formata da extraterrestri inviati sulla terra per scrivere la storia del calcio mondiale.

Ma anche di fronte a questa dolorosa sconfitta in finale eravamo tutti li a spingere i nostri beniamini, i nostri azzurri, i nostri garibaldini.

Già, Prandelli come Garibaldi, ma in giacca e cravatta, capace di unire un Italia con spargimenti non di sangue, ma bensì di lacrime. Lacrime di gioia ad ogni gol. Lacrime di delusione per la medaglia d'argento. Lacrime d'orgoglio per tutti noi italiani che abbiamo pensato NOI CI SIAMO!!!

_JoJo18

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